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Il Verdone è lungo circa 15 cm, deve il suo nome alla colorazione del manto che presenta varie tonalità di verde. Le parti superiori sono verde oliva, gola e petto giallo verdi, ventre giallo oro, come pure gialla è la base esterna delle remiganti primarie e delle timoniere. 
La femmina ha il colore leggermente meno vivo ed il giallo meno diffuso o mancante. I giovani sono come la femmina, ma nettamente rigati di bruno nelle parti superiori; groppone bruno rigato; parti inferiori più grigio-giallastre, rigate di bruno; copritrici alari brune. Apice del becco bruno e zampe color carnicino scuro. Muta completa tra la fine di luglio e settembre. In primavera il verde e il giallo sono più vivi.
Il corpo è alquanto tozzo. Il canto è forte e piacevole, anche se non molto pregiato. Il grido principale è un chiip chiic quasi sempre ripetuto in rapida serie, soprattutto in volo, con numerose varianti di ritmo e di tonalità.
Il volo è ondulante. Non si allontana dagli alberi. Il maschio attira la femmina saltellando, sollevando un'ala, con la testa diritta, il becco aperto e la coda allargata a ventaglio.  


Caratteristiche generali. 

1)Disegno e Colore. 
Tutti i disegni che caretterizzano ogni singola varietà devono essere netti,regolari e simmetrici, il più possibile contrastati con la tonalità di base.Il colore deve essere netto e uniforme,la mancanza d'intensità dello stesso deve essere considerata difetto. 
Il colore e i disegnidevono essere rispondenti alle descrizioni degli standard specifici, i soggetti intermadi sona da penalizzare. 
2)Piumaggio 
Il piumaggio deve essere serico, brillante, composto, completo ed aderente al corpo, non eccessivamente abbondante, ne troppo rado enon deve presentare tracce di pigmento giovanile. 
Sono da penalizzare inoltre i soggetti che presentano penne e piume rotte, mancanti,incomplete o in formazione. 
3)Proporzioni e Forma. 
La taglia è di circa 15cm, la codaè circa 1/3 della taglia.Il corpo 
pur se tozzo e massiccio, deve apparire elegante e maestoso, deve dare l'impressione di forza senza pesantezza, la forma deve risultare nel complesso la più armoniosa possibile. 
La testa vista di lato deve risultare tondeggiante in corrispondenza della nuca,Appiattiti il vertice e la fronte; vista da sopra deve apparire larga è dare l'impressione di formare con il becco un cuneo quasi perfetto. 
Il collo deve essere corto e massiccio, deve dare l'impressione che la testa risulti quasi attaccata direttamente al tronco. 
L'inflessione tra la nuca ed il dorso deve essere dolce e regolare, senza stacchi.Grave difetto è un collo troppo lungo e/o sottile. 
Il becco deve essere massiccio, di forma conica, largo alla base e deve risultare più lungo della metàdella stessa, le due parti devono congiungersi perfettamente senza incrociarsi ed essere di uguale lunghezza. 
Grave difetto è la resta piccola e/o il becco sottile. 
Il petto deve essere largo,prominente e deve avere una forma arrotondata sia in senso longitudinale che trasversale. 
Le spallelarghe e il dorso pieno, mai piatto o insellato, devono 
formare un unico armonioso bloccocon le ali, le cui estrità devono ricongiungersi simmetricamente alla radice della coda, non incrociate ne pendenti. 
Le zampe devono risultare parallele alla lina mediana del corpo ;tre dita rivolte anteriormente e una posteriormente, con unghie regolarmente curvate verso il basso, non troppo lunghe, storte o a cavatappi. L'estremità della coda, leggermente forcuta, deve armonizzare con la lunghezza del corpo. 
Gli occhi devono essere rotondi, vivi e brillanti. 
4)Portamento. 
Pur tenendo conto della naturale indole della specie, il soggetto deve 
apparire docile e tranquillo, in posizione eretta; non deve stare ne troppo rigido ne troppo adagiato sul posatoio. 
5)Condizioni Generali. 
In un soggetto da esposizione risultano determinanti:la salute, la pulizia e l'assenza assoluta di inperfezioni fisiche. 
Il piumaggio deve essere completo; il becco non deve presentare scagliosità o dentellature; le zampe devono essere liscie e prive di scaglie;le unglie la giusta lunghezza, la mancanza completa di unghia porta alla non giudicabilità del soggetto. 
Eventuali inperfezioni fisiche irreversibili portano alla non giudicabilità del soggetto. 

 
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L’arricciato del Nord è sicuramente il canarino più “antico” e consolidato tra tutti gli Arricciati.
Allevare l’ Arricciato del Nord è ormai un passaggio obbligato per chiunque si voglia dedicare all’allevamento delle razze arricciate, dai più leggeri e sofisticati Arricciati del Sud e Gibber Italicus ai più pesanti ed imponenti Padovani, Parigini ed AGI, per non parlare poi del piccolo Fiorino che, se si  eccettua la categoria “Ciuffato” non è altro che un Nord in miniatura. Passaggio obbligato perché essendo la razza arricciata più vecchia ed affermata è quella che meglio consente di acquisire dimestichezza con le fantomatiche arricciature. L’Arricciato del Nord è paradossalmente la razza arricciata che più attira l’attenzione sulle “zone” lisce, in quanto è caratterizzato ed è valutato proprio sulla base del netto contrasto tra “zone” arricciate e “zone” lisce. Oggi i maggiori problemi nella selezione di un buon Nord sono dati dalle difficoltà di esaltare nello stesso soggetto contemporaneamente regioni lisce ed arricciature, un ottimo Arricciato del Nord, strano ma vero, deve essere caratterizzato da culottes ben attillate, collo e addome perfettamente lisci e dalla testa tonda e completamente priva della benché minima arricciatura, in pratica deve essere totalmente liscia anche questa. Su queste “zone” lisce vanno poi curate le arricciature : Jabot che deve essere bene evidente, folto, simmetrico e senza cavità superiore; Spalline che devono essere simmetriche ed estese a quasi tutto il dorso; Fianchi che devono essere ampi e simmetrici, rivolti verso l’alto fino a superare il livello delle spalline, molto curata deve essere poi anche la Taglia che lo standard ufficiale richiede sia di 17 – 18 cm, anche se oggi si tende a selezionare Arricciati del Nord sempre più grandi.Molti allevatori, preoccupandosi solo delle arricciature commettono un fondamentale errore nella selezione del Nord, accoppiano cioè soggetti entrambi brinati, riuscendo ad ottenere arricciature folte e vaporose, ma in questo modo “sporcano” inevitabilmente ventre, collo e testa che spesso viene a presentarsi con delle vere e proprie sopracciglia. L’accoppiamento dell’Arricciato del Nord, come avviene del resto per molte altre razze di canarini, richiede un soggetto brinato ed un soggetto intenso e quando ciò non è possibile in quanto ci sono moltissimi soggetti che possono essere considerati dei semi-intensi, si dovrà fare attenzione alla struttura del piumaggio accoppiando soggetti a piumaggio più “stretto” (aderente e compatto) a soggetti a piumaggio più “lasco” (soffice e vaporoso). Un rompicapo poi nella selezione dell’Arricciato del Nord è dato dalle ali che lo standard ufficiale richiede non si incrocino mai,  è difficile o alquanto casuale, l’ottenimento di questo risultato, perché anche accoppiando canarini che non hanno questo difetto, inevitabilmente una buona percentuale di pullus viene su con le ali incrociate o viceversa,  il che fa pensare che si tratti di un difetto di questa razza e pertanto per questo connotato conviene solo appellarsi ad un pizzico di fortuna. 


 
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La razza Gloster è sicuramente nel cuore di molti appassionati. Inizialmente anzi la si consigliava ai novizi per la sua rusticità e quindi facilità di riproduzione. Oggi le cose sono cambiate in fatto di semplicità. Infatti, è difficile produrre buoni soggetti in questa razza, alla stessa maniera delle altre. Questo canarino è stato creato all'incirca negli anni 20, casualmente accoppiando Crest con Roller e Border. Il ciuffo ottenuto attrasse gli allevatori a tal punto che gia nel 1930 si costituì il primo Club del Gloster che ottenne il riconoscimento della razza.
Petto ampio e largo, sia in senso orizzontale che in verticale, che si fonde con soluzione di continuità con l'addome sì da formare una curva morbida e continua che partendo dal sottobecco termini, al sottocoda. Le spalle saranno ben larghe e tondeggianti, il dorso leggermente, bombato in modo che conferisca rotondità generale al soggetto. Visto dall'alto, la distanza tra le spalle deve essere il più possibile simile  a quella tra il collo e la radice della coda. Il collo dovrà essere grande e pieno, ma cortissimo. E' bene che l'attaccatura delle ali parta piuttosto in avanti e si fonda armoniosamente con il petto e il collo sì da conferire ampiezza al primo e pienezza al secondo.
Corona rotonda, ampia e piena, ben definita, formata da piume larghe e cadenti, che termina a metà dell'occhio e con linea netta e perfettamente orizzontale che lasci intravedere metà del becco
La testa sarà grande, rotonda in ogni suo punto con buona ampiezza tra gli occhi, ben rialzata sopra il becco, assolutamente priva di cornetti di piume. L'insieme petto,spalle,testa collo formanti un blocco unico è un elemento caratterizzante un buon gloster. Becco piccolo, corto e conico
Perfettamente liscio, aderente e brillante che delinea nettamente i contorni sia visto dall'alto che di profilo. Sarà considerato difetto gravissimo le piume delle guance rivolte verso l'alto (Favoriti). Ali corte terminanti non oltre l'attaccatura della coda.
Vengono tollerati soggetti sui 12 cm. , è comunque sempre preferibile il soggetto più piccolo e la selezione deve mirare costantemente a diminuirne la lunghezza.
Semieretto, calmo e gaio, ali sempre chiuse e portate ben aderenti ma senza comprimere il piumaggio
Igiene, pulizia e salute al massimo grado
Piccolo, ben definito, posto al centro del cranio nel punto più rialzato, perfettamente tondo, da cui si dipartono le piume come i raggi di una ruota, perfettamente contrapposte.
Giustamente presenti, non troppo marcati, ma evidenti. L'assenza dei sopraccigli è penalizzata nella stessa misura dell'eccessiva abbondanza
Corta, stretta e compatta, in linea

 
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La mutazione Topazio (recessiva) è di recente acquisizione; infatti è apparsa forse in Italia per la prima volta circa venti anni fa, ma non è stata capita ed è stata focalizzata in altri paesi.
Esercita la sua azione riducendo e modificando l’eumelanina nera che appare di colore testa di moro, provocando inoltre una riduzione sia della feo che della eumelanina bruna; la mutazione Topazio esercita la sua azione anche sulle zampe e sulle parti cornee (becco ed unghie), rendendole brunite negli ossidati di Tipo Nero e carnicine negli  Agata.
Gli occhi assumono una colorazione rossiccia, molto evidente alla nascita, che con il passare dei giorni si scurisce fino a diventare meno evidente negli adulti.
Attualmente sono riconosciuti due Tipi: Nero e Agata.
Questi soggetti presentano un disegno eumelaninico simile a quello dei Tipi base Agata un po’ più ridotto, dalla tonalità testa di moro su di un mantello gessato privo di feomelanina
Caratteri tipici
rachide deve essere chiara e contornata da melanina concentrata
remiganti e timoniere devono presentare un’ampia bordatura perlacea degradante
becco, zampe ed unghie devono essere di colore carnicino
Difetti principali
-  feomelanina diffusa su tutto il mantello
-  rachide scuro anziché chiaro
remiganti e timoniere poco bordate di melanina degradante.


 
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Nel canarino Nero opale abbiamo becco e zampe ossidate come nel canarino Nero di base; anche il disegno è simile ma il nero tipico del canarino Nero è trasformato in grigio azzurrino e la feomelanina è molto ridotta.Il fenotipo di questi canarini, visto sotto l’aspetto generale, si manifesta con una tonalità complessiva di colore grigio azzurro.
Caratteri tipici
-   striature formanti il disegno del dorso, dei fianchi e della testa, si presentano come nei normali non opale, lunghe, larghe e simmetriche con una tonalità grigio azzurro, che si estendono lungo la rachide, su un fondo quasi privo di feomelanina bruna.
-  marcature delle remiganti e delle timoniere, se in possesso di un’alta concentrazione di eumelanina nera manifestano un inconfondibile effetto azzurro.
le zampe non sono minimamente intaccate dal fattore opale e pertanto devono presentarsi, come nei normali, più ossidate possibile
Difetti principali:
-  feomelanina bruna presente sul mantello con conseguente scarso effetto azzurro
-  disegno spezzato e confuso
becco, zampe ed unghie poco ossidate
piumaggio scomposto specialmente sui fianchi 


 
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L’Agata è una mutazione recessiva legata al sesso apparsa come la bruna nel XVII secolo.

Questa mutazione ha ridotto sia la feo sia la eumelanina, provocando una riduzione quantitativa del disegno eumelaninico centrale, rendendolo così sottile e spezzato.

Nei canarini Agata si riduce l’eumelanina nera e nei soggetti più tipici si arriva fino alla quasi totale inibizione della melanina bruna.

I canarini  Agata devono mostrare nettamente il nero e contemporaneamente la più assoluta assenza di feomelanina bruna; per tale effetto, il lipocromo, nei brinati e negli intensi, si esprime brillantemente ed il disegno eumelaninico appare in modo molto marcato e netto di tipo spezzettato (a chicchi d’avena)
Negli  Agata a Varietà bianco e negli Agata mosaico, il disegno si esprime su un fondo argentato, privo di feomelanina.
Caratteri tipici
Le timoniere e le remiganti devono essere contornate da un’ampia  bordatura grigio perla;
Le striature spezzettate, sottili e simmetriche devono interessare la testa, il dorso e i fianchi
Le sopracciglia prive di melanina devono lasciar apparire nettamente il lipocromo di base
mustacchi molto marcati e neri, devono apparire in modo evidente specialmente nei maschi.
Zampebecco e unghie devono essere decisamente di colore carnicino
Difetti principali:
-striature non spezzate con disegno largo e lungo sul dorso o anche scarsamente segnate con tonalità opache e quindi con poco nero.
- feomelanina presente su tutto o in parte del mantello, con tonalità complessivamente tendente al colore nocciola
fianchi poco evidenti o addirittura mancanti
becco e unghie influenzati da evidenti tratti melaninici (segni di matita).



 
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Appartengono alla Categoria dei “canarini mosaico” quei soggetti che presentano un mantello caratterizzato da un lipocromo intenso localizzato in determinate parti, chiamate zone di elezione: maschera per il maschio, ciliari per la femmina: per entrambi: petto, spalline e codione.
Questi canarini sono chiamati anche dimorfici (due forme), poiché le zone di elezione si presentano colorate in forma differenziata nei due sessi.  Il piumaggio non interessato dalle zone di elezione deve essere bianco di aspetto “gessoso” senza la minima traccia di lipocromo.
Maschio...
La maschera facciale del maschio deve essere di colore intenso, ben delimitato e abbastanza alta da avvolgere la fronte, simile a quella del Cardellino, senza interruzione né sulla fronte né sotto il mento.
Il petto deve apparire ben soffuso di pigmento, formante un trapezio, che s’interrompe con una demarcazione netta e lineare all’altezza dell’addome, privo di pigmento; anche le soffusioni lipocromiche dell’alto petto devono interrompersi, creando un distacco netto con la maschera facciale di 10- 11 mm.
Il lipocromo non deve interessare né i fianchi né le cosce.
Le spalline devono essere di colore intenso senza minima traccia di brinatura, ben delineate ed estese, senza comunque interessare né le remiganti né tantomeno il dorso.
Il codione deve apparire ben colorato e molto intenso; il lipocromo non deve fuoriuscire da sotto le remiganti  allorquando le ali sono chiuse e ben aderenti.
difetti principali
1 .- maschera ristretta con tendenza a spezzarsi sulla fronte o sotto il mento
2 .- maschera estesa con tendenza ad interessate collo, guance o alto petto
3 .- brinature nelle zone di elezione, specialmente nel codione
4 .- collare ristretto con poco distacco tra il mento e la demarcazione del petto
5 .- soffusioni evidenti di lipocromo sul dorso con tendenza ad interessare anche i fianchi, tali da confondere la categoria con i brinati
FEMMINA...
Le femmine si differenziano  dal maschio per le zone di elezione più ristrette.
Le più tipiche sono quelle che presentano il lipocromo intenso sulle spalline e sul codione, segnate da una linea netta vicino agli occhi (ciliari) ed una leggera soffusione di lipocromo sul petto.
ciliari rappresentano la colorazione della parte posteriore degli occhi e formano un piccolo triangolo con la punta rivolta verso la nuca; è da considerarsi ottima anche solo una linea intensamente colorata dell’arcata sopraccigliare senza estendersi alla fronte o alla nuca.
Il petto  deve essere interessato solo da leggerissime soffusioni lipocromiche nella parte centrale, naturalmente senza estendersi né alla gola, né all’addome, né tantomeno ai fianchi;
le spalline, ancorchè meno estese di quelle del maschio, devono essere ben delimitate e molto intense, senza interessare né remiganti né dorso;
il codione intensamente colorato, deve essere privo di qualsiasi traccia di brinatura.
 difetti principali
1 .- ciliari mancanti o poco evidenti
2 .- ciliari estesi che si prolungano intorno alle guance
3 .- sopraccigliari che si estendono sulla fronte e sulla nuca
4 .- brinatura sulle zone di elezione
5 .- dorso soffuso da evidente lipocromo





 
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Il bianco dominante fenotipicamente (cioè per quello che appare) si caratterizza per la presenza di soffusioni lipocromiche più o meno diffuse, non a caso un tempo lo si classificava molto correttamente "bianco soffuso". Queste soffusioni gialle si evidenziano, come carattere tipico sulle remiganti primarie, bordo esterno. Se sono troppo marcate o presenti in altri luoghi anatomici, sono difetti. Spesso si notano sulle timoniere, sulle cosiddette spalline, sui ciliari e nei casi di gravissimo difetto anche altrove, ma mai sul codione. Quest’ultima è una caratteristica singolare ma utile, poiché nei casi dubbi consente identificazione certa, rispetto a certi mosaico. La pelle è di colore normale come quella di tutti i lipocromici. Il comportamento genetico è dominante e letale. Vale a dire che i soggetti omozigoti muoiono allo stadio embrionale dentro il guscio. Il bianco recessivo è bianco puro e non presenta mai alcuna traccia lipocromica, anche la pelle ha i lipocromi inibiti e quindi appare violacea per il sangue che traspare. A complicare le cose si verifica il caso dell’interazione con l’avorio. Se l’avorio interagisce (si esprime assieme) al bianco recessivo, non si ha alcuna variazione, poiché il bianco recessivo prevale (epistasi), ma se l’avorio interagisce con il bianco dominante l’effetto è che le soffusioni non appaiono più e visivamente non c’è più alcuna differenza col bianco recessivo, tuttavia la pelle rimane normale e quindi la distinzione rimane possibile, ma è necessario maneggiare il soggetto. 


 
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Il “giallo” deve mostrarsi nella sua massima espressione di purezza ed intensità, uniformemente distribuito su tutto il piumaggio.  Il giallo si esprime quantitativamente diversificato, a causa di fattori (quantitativi), in diverse tonalità: in linea di massima si distinguono: giallo, colore naturale del canarino dalla calda tonalità; giallo limone, dovuto alla struttura delle penne e all’effetto rifrangente per il blu; giallo dorato, di tonalità molto calda, tipico colore dell’oro; giallo arancio, tonalità tipica dell’interferenza dei due colori di base: il giallo ed il rosso.
Dei primi due colori è da preferire la tonalità giallo-limone. E’ da tenere presente che l’ambiente circostante influisce non poco sulla percezione del colore. Infatti, se si osserva un canarino giallo su uno sfondo blu o verde, la percezione del colore tende ad essere giallo-limone; diverso appare, invece, lo stesso canarino se lo si osserva su uno sfondo rosato o mattone, dove il giallo tende a mostrarsi di una tonalità dorata e dai riflessi spenti.



 
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il colore  “rosso” è acquisito attraverso l’ibridazione con il Cardinalino del Venezuela; più esattamente dovremmo affermare che è stata trasmessa al Canarino la possibilità di trasformare i caroteni in “rosso”, e di estrinsecare al meglio il colore attraverso la somministrazione negli alimenti di coloranti sintetici durante la muta.I coloranti piu usati sono::il betacarotene, il carophil rosso e la cantaxantina.
Così  come il “giallo” anche il “Canarino rosso” deve mostrare:
purezza del colore, senza tendere all’arancio o al violaceo.uniformità, cioè distribuzione del colore su tutto il mantello in modo uniforme, senza chiazze mal colorate per muta ancora in corso o per diverse quantità e qualità di colore; brillantezza.
La colorazione per mantenere le ali bianche  inizierà  a 35/40 giorni ; da tenere presente che i canarini a timoniere e remiganti bianche, in Italia, a parità di punteggio, sono da preferirsi a quelle con le medesime colorate.